La mancata attuazione del 2°, 3° e 4° comma dell'articolo 39 della Costituzione
L’articolo 39 della nostra Costituzione stabilisce, al primo comma, che l’organizzazione sindacale è libera.
Nei commi 2,3 e 4 invece prevede che i sindacati siano sottoposti a registrazione e che essa possa essere effettuata a condizione che i sindacati possiedano uno statuto caratterizzato dalla democraticità . La registrazione dei sindacati permette loro di acquistare personalità giuridica e , di conseguenza, di potere stipulare contratti con efficacia erga omnes cioè nei confronti di tutti. Dato che , con la stipulazione di contratti erga omnes sarebbe esistito un solo contratto per ogni categoria ma i sindacati sarebbero potuti essere molti, era necessario individuare un meccanismo che trasformasse tale pluralità in unità. Per questa ragione, l’articolo 39 prevedeva che tutti i sindacati partecipassero alla stipulazione del contratto rappresentati unitariamente in proporzione agli iscritti.
Ai commi 2,3 e 4 non fu mai data applicazione.
In sostanza, i commi 2, 3 e 4 avrebbero rappresentavano una sorta di “scambio”: lo Stato conferiva al contratto collettivo il massimo rilievo giuridico, mentre i sindacati avrebbero accettato una qualche forma di controllo statale su di essi. Infatti la registrazione avrebbe comportato una sorta di intromissione tramite il controllo degli iscritti ( necessario per il suddetto meccanismo di stipulazione a cui partecipavano tutti i sindacati rappresentati in proporzione agli iscritti) .
I sindacati concepirono tale circostanza come una minaccia , in quanto la conoscenza del numero degli iscritti avrebbe potuto innescare giochi di forza, influenzando la contrattazine. La Cisl, che a quel tempo era minoritaria rispetto alla Cgil, si oppose .
Prevalse dunque il senso di diffidenza dei sindacati nei confronti di un’ingerenza statale . Col tempo andò persa l’idea , di stampo prettamente corporativista, che i sindacati dovessero possedere personalità giuridica e che i contratti dovessero avere efficacia erga omnes.
Di Giovanna Cento