Cassazione: è legittimo il licenziamento per giusta causa del dipendente condannato per spaccio di stupefacenti?

15.09.2013 14:26

 

Corte di Cassazione Civile, Sezione Lavoro, sentenza n. 20158 del 3 settembre  2013.

Secondo la Corte di Cassazione, è ammissibile il licenziamento per giusta causa nel caso in cui il dipendente pratichi lo spaccio di sostanze stupefacenti, seppur in quantità ridotte e anche se la condotta illecita sussiste fuori dall’ambito lavorativo. Secondo la Suprema Corte, infatti, il reato può compromettere il rapporto di fiducia fra le parti.

Nel caso di specie , il soggetto lavorava come dipendente presso una casa di cura, residenza per anziani non autosufficienti, attività che, per la sua delicatezza, implica necessariamente un rapporto fiduciario fra datore e subordinato: sapere che il proprio dipendente è stato condannato per spaccio di cocaina ha posto il datore di lavoro nelle condizioni di dubitare dell’affidabilità dell’uomo, non solo per le complesse responsabilità affidategli ( la cura di anziani incapaci di gestire sé stessi) , ma anche per le preoccupazioni che un simile stato di cose avrebbe potuto destare nei parenti dei ricoverati. Secondo la Corte, inoltre, il fatto che i reati siano stati realizzati al di fuori dell’ambiente lavorativo non attenua le possibili ripercussioni , in quanto lo spaccio di cocaina è considerato un reato talmente grave da incrinare comunque un rapporto fiduciario, facendo dubitare dell’affidabilità del dipendente . 


Crea un sito web gratis Webnode