Studenti in affitto e recesso per giusta causa
A quanti studenti fuori sede sarà capitato di affittare una stanza e di rendersi conto solo dopo di fastidiosi difetti , impossibili da notare all’inizio? Parliamo ad esempio di una infestazione di cimici o di altri simili animali in grado di rifugiarsi anche nella più piccola fessura degli infissi o addirittura all’interno di un materasso per poi comparire quando meno ve l’aspettate.
A quanti sarà capitato di chiedere aiuto al proprietario, denunciando l’invivibilità della camera e di essersi sentiti rispondere di alzare il vostro standard di igiene dato che, se gli animali fossero stati una presenza pregressa rispetto al vostro arrivo, li avreste notati da subito?
A quanti sarà capitato di volere “scappare via” con la caparra e trovare un’altra sistemazione?
Come la stragrande maggioranza degli studenti /lavoratori, avrete sicuramente stipulato un regolare contratto transitorio, magari con rinnovo automatico.
Ci appelliamo in proprosito a due articoli del codice civile che tutelano il conduttore:
Art. 1575 “ Obbligazioni principali del locatore: Il locatore deve:
consegnare al conduttore la cosa locata in buono stato di manutenzione; mantenerla in stato da servire all’uso convenuto; garantirne il pacifico godimento durante la locazione”
Art. 1578 “ Vizi della cosa locata .
Se al momento della consegna la cosa locata è affetta da vizi che ne diminuiscono in modo apprezzabile l’idoneità all’uso pattuito, il conduttore può domandare la risoluzione del contratto o una riduzione del corrispettivo, salvo che si tratti di vizi da lui conosciuti o facilmente riconoscibili. Il locatore è tenuto a risarcire il conduttore i danni derivati da vizi della cosa , se non prova di avere senza colpa ignorato i vizi stessi al momento della consegna”.
Nel caso, ad esempio, di cimici nella stanza, l’ambiente malsano diminuisce la fruibilità della stanza e questo permette al conduttore di recedere dal contratto per giusta causa . Bisognerà dunque comunicare al proprietario le motivazioni del recesso per raccomandata, sollecitando una immediata restituzione della caparra, fatti salvi i danni per il non utilizzo dell’immobile.
Di Giovanna Cento